Archivio mensile:luglio 2001

Il Mago in cattedra

Schermata 2014-04-14 a 20.32.32Martin Heidegger lo sapeva benissimo: l’argomento che aveva scelto per il proprio debutto all’università di Friburgo non era tra i più accattivanti. Anzi, come prima di lui aveva ammesso il vecchio Hegel: “Metafisica è la parola dinanzi alla quale ognuno si affretta a fuggir via come davanti a un appestato”. Delle parole del dialettico idealista Heidegger si sarebbe ricordato al momento della pubblicazione per l’editore Klostermann di Francoforte della lezione inaugurale che celebrava il suo insediamento ufficiale come docente nell’accademia dove aveva compiuto gli studi e le avrebbe messe in epigrafe alla quarta edizione (1943) di Che cos’è metafisica?.

Ma già nel 1929, in quel pomeriggio d’estate (era il 24 luglio) in cui prese la parola di fronte a studenti, ricercatori e professori per porre loro il difficile quesito, deve avere avuto nelle orecchie il monito hegeliano. Per prevenire, se non la fuga, almeno il prevedibile scoraggiamento del suo uditorio, modulò allora la voce a un’opportuna captatio benevolentiae, diede un’intonazione maieutica alle proprie domande, insinuò abilmente il dubbio nei prevenuti e negli scettici, confutò garbatamente le certezze di chi si teneva ostinatamente saldo agli stereotipi filosofici e alle formule del “si dice” e del “si pensa”. E, sicuro della suggestione che sapeva creare con i suoi sguardi, deve aver creato nell’aula magna dell’ateneo un’atmosfera di sottaciuta complicità.  Continua a leggere

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