Archivio mensile:novembre 2011

Cronache della rappresaglia

Schermata 2015-03-04 a 02.43.56– Jünger, vorrei pregarla di scrivere sin da adesso un rendiconto degli eventi, ora per ora. Che cosa succede, che cosa si dice. Non voglio un rapporto militare. Qualcosa di letterario invece.

– Qualcosa tipo il diario di Stendhal durante la campagna di Napoleone?

– Lo so che lei preferisce Hölderlin a Stendhal. Ma voglio appunto un testo del genere. Storiografico. E segreto. Nessuna copia.

E’ il generale Otto von Stülpnagel, comandante in capo delle truppe di occupazione tedesche stanziate a Parigi dal 1940, a rivolgersi con queste battute al capitano Ernst Jünger, a Parigi dall’aprile 1941 come comandante della seconda compagnia del reggimento 287. Lo aveva invitato a Palazzo Talleyrand per commissionargli la redazione di un “Denkschrift”, un memoriale dei fatti relativi alla spinosa “Geiselfrage”: la “questione degli ostaggi” francesi fucilati tra il 1941 e il ’42. Così almeno immagina che gli si rivolgesse il regista tedesco Volker Schlöndorff, che nel suo ultimo film, “Das Meer am Morgen” – realizzato per Arte e presentato in Germania il prossimo 24 di ottobre -, racconta “dal punto di vista tedesco” un dramma divenuto cruciale per la memoria storica europea e per la commemorazione ufficiale del passato francese.

Del testo “letterario”, “storiografico”, “segreto”, e fondamentale per ripercorrere i fatti accaduti – registrati, secondo istruzioni, nei dettagli: “ora per ora” – una copia si era però conservata. Per caso. O per la mano previdente e un po’ imprudente della signora Jünger, Frau Gretha. Che nella notte del 20 luglio 1944, nelle ore immediatamente successive al (fallito) attentato contro Hitler da parte degli ufficiali della Wehrmacht, bruciò le carte e le lettere del marito su raccomandazione di lui. Ma risparmiò la trascrizione – lasciata a casa da Jünger quando rientrò a Kirchhorst da Parigi per una licenza – dello scritto che rivelava tutti i particolari e le ambiguità, i presupposti e i risvolti “Della questione degli ostaggi” cui era intitolato. E che avrebbe scatenato accese polemiche, in forza semplicemente della “Descrizione dei casi e delle loro conseguenze” che, come annunciava il sottotitolo, conteneva.  Continua a leggere

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