Una marina spettacolare, ipnotica, insieme incantevole e inquietante, apre e chiude il romanzo. La sola cosa da fare è tuffarcisi dentro. Comunque vada, nuotatore esperto o incauto che tu sia, la scrittura finirà per risucchiarti, trasportarti, travolgerti dove i gorghi delle correnti alterne fanno le acque più perigliose, condurti dove vuole lei. Accade anche a “lei”, alla protagonista del sontuoso romanzo di Uwe Johnson, alla Gesine Cresspahl dalla cui vita l’autore registra giorno per giorno gli eventi occorsi in un anno. All’inizio la vediamo in acqua, tra le onde lunghe dell’Atlantico. Appagata, coraggiosa, magnifica, «nuota a braccia tese», ma le onde, oltre la risacca, «la traggono di schiena», la riportano indietro, a una spiaggia del passato. E già le acque dell’oceano si mescolano e si confondono con quelle di un altro mare, con lo sciacquettio del Baltico, nel Nord Est della Germania, che un vento come quello che batte la costa del New Jersey riusciva tutt’al più a rendere increspato. Con un respiro lunghissimo, con bracciata possente e sicura, con l’energia e la precisione non già dell’atleta allenato, stavolta, ma del narratore grandioso, Johnson va a concludere il suo capolavoro, 1891 pagine dopo, ancora sulla visione di una spiaggia. È la stessa spiaggia? Quella raggiunta in due ore di treno da New York, dove Gesine vive con la figlia decenne Marie ormai da sette anni? Quella a Nord di Jerichow, il paesino del Meclemburgo nell’entroterra del Baltico dove è nata e cresciuta e da cui è fuggita tanto tempo fa? No, è un’altra ancora. Eppure, anche lì, lo schiaffo dell’onda, la ghiaia che scorre contro i malleoli fanno lo stesso rumore. E anche lì, con gli occhi socchiusi per la luce resa più intensa dal riverbero, si intravede la stessa scena: «una bimba; un uomo in cammino verso il luogo dove sono i morti; e lei, la bimba ch’ero io». È l’ultima pagina di Jahrestage, I giorni e gli anni, che, con un brivido di commozione, finalmente possiamo leggere in italiano, grazie al fantastico lavoro di Nicola Pasqualetti e Delia Angiolini, gli eccellenti traduttori. Continua a leggere