Archivio mensile:febbraio 2003

Proibitissimo!

Schermata 2014-04-09 a 22.26.08Proibitissimo dire “magnifica”, “benefica”, “malefica”, “immaginifica”. Vivamente sconsigliato abusare del burocratese “ratifica”, insostituibile con un sinonimo. Tassativamente vietato citare l’acronimo dell’insospettabile Federazione Italiana Consorzi Agrari. Fine anni Cinquanta. In tempi (non) sospetti di potere democristiano e occhiuta vigilanza ecclesiastica, il furor di censura stimolava l’estro linguistico degli ispettori, ne affinava il gusto del calembour, ne acuiva la malizia e l’inclinazione ad associazioni pruriginose. Così, nell’elenco delle parole messe all’indice stilato da Arturo Gismondi nel libro La radiotelevisione in Italia (1958), comparivano tutti quei vocaboli che, nella radice o nella desinenza, portavano rime ed assonanze invereconde: cazzotto e sostituta, rinculo e adulterato… Va detto che a simili finezze retoriche l’occhio dell’inquisitore era allenato da quasi un decennio. Almeno dal 1953 in cui uscì l’ultima redazione ufficiale del Codice di autodisciplina che Filiberto Guala da qualche anno faceva clandestinamente circolare negli studi della radiofonia. La lista nera delle locuzioni che Guala invitava a cancellare da notiziari, canzoni e pubblicità comprendeva l’ascella e l’alcova, il talamo e il sudore. L’uccello: da sostituire con il passero (ma solo al maschile), l’aquila e il piccione. L’intestino: da tradurre in organismo. L’amante non poteva essere neanche “del bello” “della libertà” e “del buon vino”. La coscia si poteva nominare solo per il pollo. La verginità neppure per l’olio di oliva.  Continua a leggere

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